Il grande sorriso della scherma campana viene da molto lontano. Più precisamente dal Costa Rica, dove nel weekend si sono svolti i tornei di qualificazione zonale del continente americano che hanno messo in palio gli ultimi posti individuali per i Giochi Olimpici di Parigi 2024.
Una gara tortuosa, a tratti crudele, dove solo il vincitore esaudisce il sogno più grande di un atleta: quello di prendere a parte ad un’Olimpiade.
All’ombra della Torre Eiffel volerà anche il messicano Gibran Zea, allievo del Maestro Alberto Coltorti, che, al termine di un cammino sontuoso, si è impossessato, con tutta la sua forza, della gara di sciabola maschile individuale. La vittoria è arrivata col successo su Rafael Western per 15-12, poi via la maschera: prima un’esultanza che sa di incredulità, poi un lampo di consapevolezza, quindi la realizzazione di aver conquistato la prima Olimpiade.
Il primo pensiero per Gib arriva dal Club Scherma Napoli, che è la sua seconda casa, o forse la prima, da cinque anni, e che lo festeggia commosso: “Abbiamo lavorato duramente, cresciuti di giorno in giorno e, infine, l’obiettivo è stato raggiunto. Ora rimbocchiamoci le mani per traguardi maggiori”. Poi tutti i messaggi degli sciabolatori italiani che conoscono l’umanità e la passione che il messicano ha profuso nel suo lavoro in pedana.
Se è vero che la qualificazione olimpica era il sogno nel cassetto di Gib, non vuol dire che questo è il lieto fine. Tutt’altro, ora inizia il sogno. E la scherma campana è orgogliosa di farvi il tifo.
Forza Gibran, forza Maestro Alberto.