IL PRIMO TITOLO ITALIANO STAGIONALE PER LA CAMPANIA: ROSANNA PAGANO RACCONTA LA VITTORIA DI ANNEMARIE NDIAYE

  1. Home
  2. Vita Regionale
  3. IL PRIMO TITOLO ITALIANO STAGIONALE PER LA CAMPANIA: ROSANNA PAGANO RACCONTA LA VITTORIA DI ANNEMARIE NDIAYE

IL PRIMO TITOLO ITALIANO STAGIONALE PER LA CAMPANIA: ROSANNA PAGANO RACCONTA LA VITTORIA DI ANNEMARIE NDIAYE

Dai campionati italiani… ai campionati italiani. Dai Gpg ai Giovani.
Dagli under 14 agli under 20.
Un mese, quello di maggio, iniziato e concluso sull’onda delle piccole lame che crescono e che mettono tasselli insostituibili nel loro bagaglio schermistico e in quello della loro vita.

Dalla sciabola alla sciabola, come il primo e l’ultimo titolo tricolore messo in cascina per la Campania: una ringkomposition che soddisfa tutto il movimento regionale che, al di là delle differenti realtà, non smette mai di accrescersi.

Una di queste realtà è quella raccontata da Rosanna Pagano, campionessa del mondo nel 2003 con la sua sciabola ed ora maestra di scherma presso l’Ager Nucerinus. Il primo titolo del mese lo ha conquistato proprio la sua allieva, Annamarie Ndiaye, che nella categoria Giovanissime ha raggiunto lo “scudetto” e ha regalato alla sua giovane società di appartenenza una grande gioia. Profondere energie, non smettere di sognare e cominciare a vincere sono gli ingredienti giusti per la ricetta del successo.

Il comitato campano è fiero di Annemarie e Rosanna che quotidianamente si misurano con una modesta realtà, “in cui non esiste un confronto perché non ci sono sue coetanee ed è costretta ad allenarsi con ragazze più grandi, Cadette e Giovani -ha raccontato con entusiasmo Rosanna Pagano-, questo alle volte può essere positivo da una parte, deleterio dall’altra, perché Annemarie ha così tanta voglia di performare che talvolta forza la mano. Ci manca così tanto il paragone con delle sue compagne di categoria che aspettiamo la gara come risposta.

Spesso ci mettiamo in macchina e la porto a tirare in diverse sale, per non farle avvertire una grande differenza al momento della gara. Ultimamente siamo state a trovare gli amici di San Severo, della Scherma Chiaia, di Ariccia e di tanti altri club, alcuni dei quali nemmeno troppo vicini a casa”.

Che il sacrificio è il fattore fondante delle soddisfazioni più gratificanti è lapalissiano. Ma  tra il dire e il fare c’è di mezzo… la volontà e questo Rosanna lo sa bene: “Ho due figli piccoli e trovare la motivazione ogni giorno non è facile. La scherma dà e toglie, però è in momenti come quello a cui abbiamo dato vita a Riccione, che mi ricordo perché lo faccio. Con Annemarie ho vinto il mio primo piatto (il premio destinato al maestro del vincitore) ed è stata una grande liberazione, oltre che un’emozione inimmaginabile: ho vinto un Mondiale, eppure non appena il presidente della Federazione ci ha premiate sono scoppiata in lacrime dalla commozione. Ne è seguito un enorme attestato di stima da parte degli amici di tutta una vita, tra gli altri, di Ilaria bianco, Nicola Zanotti, Giovanni Sirovich, Dino Meglio, Raffaele Sergio. La soddisfazione più grande resta Annemarie che è cresciuta con me, l’ho “messa in guardia” io -precisa con tono emozionato Rosanna-  ed è incredibile pensare a quanti passi in avanti abbia fatto da quando è cominciato il nostro viaggio”.

Vulcanica ed armonica, Annemarie incanta e ha portato sulle pedane di Riccione un talento che affina e coltiva ogni giorno con la maestra Rosanna. I campionati italiani GPG hanno rappresentano anche la prima vittoria della sciabolatrice cavese che quando ha messo la stoccata che ha decretato il successo è corsa ad abbracciare l’avversaria con una naturalezza disarmante: “Lo ha fatto con tanta sincerità, forse per consolarla perché tutte le volte in cui si è “fermata” al secondo posto non è riuscita a sentirsi soddisfatta fino in fondo. Voleva così tanto quel titolo che durante il minuto di pausa, in finale, non si toglieva la maschera. Se lo stava andando a prendere quel Tricolore.
È una ragazzina costante, solare, che fa gruppo. Innamoratissima dello sport: per preservarla per i campionati italiani di Riccione ho dovuta convincerla a non giocare a calcetto… la prima cosa che ha fatto quando è tornata a Cava. Vive di sfide. Ama migliorarsi, ma non parla mai di obiettivi. Vederla in allenamento è impressionante per l’età che ha. Il nostro lavoro continua, un passo alla volta, con la dedizione che ci vuole per dire la nostra”.

Ti piace, condividilo!

ULTIMI AGGIORNAMENTI CORRELATI