NAPOLI- A poco più di due mesi dallo scoccare dell’Olimpiade parigina, Luca Curatoli si è raccontato ai microfoni della Rai presso la sala scherma della Nunziatella, la scuola militare di Napoli dove il papà Bruno è dirigente, che ha fatto da sfondo ad una chiacchierata che sa di sogni: realizzati alcuni, da rendere realtà altri.
Luca Curatoli ha condiviso le emozioni più grandi del suo viaggio che comincia da molto lontano, grazie ai suoi fratelli, Raffaello, che ad Atlanta 1996 conquistò con la sua sciabola la medaglia di bronzo, e Leonardo, che gli fa da maestro. Ora è arrivato il momento di affinare ogni singolo dettaglio, “per l’Olimpiade va preparato tutto nei minimi dettagli”, ha affermato lo sciabolatore delle Fiamme Oro che ha ritrovato tutta la sua fiducia quando a marzo ha fatto ritorno sul podio, il suo habitat naturale, in occasione della tappa di Coppa del Mondo a Budapest.
Lo schermidore azzurro, punto di riferimento anche per la squadra di sciabola maschile, ha raccontato di essere un atleta che “più si avvicina all’evento e meno ansia avverte”. Ora il tempo stringe, ma “l’auspicio per Parigi è dare il massimo”.
Tutto il movimento campano è orgoglioso di essere rappresentato da un atleta genuino come Luca.