Gli ultimi granelli di sabbia scorrono nella clessidra, poi sarà tempo di Olimpiadi.
Per l’avvenimento la scherma vestirà panni da protagonista nella cornice mozzafiato del Grand Palais, sold out da mesi. All’indomani della cerimonia di apertura la sciabola maschile e la spada femminile taglieranno il nastro dell’imponente edificio che si erige nello spazio dei Giardini degli Champs-Élysées, costruito in occasione dell’Esposizione Universale del 1900.
Il 27 luglio sarà anche il momento di Luca Curatoli e Michele Gallo, che sono anche il grande orgoglio della scherma campana che rappresenteranno la Regione alle Olimpiadi. Il napoletano e il salernitano torneranno sulle pedane parigine il 31 luglio per la prova a squadre, dove l’Italia del Ct Nicola Zanotti difenderà la medaglia d’argento conquistata a Tokyo nel 2021.
Maggiori consapevolezze e consolidate sicurezze accompagneranno il napoletano delle Fiamme Oro, Luca Curatoli, verso la sua seconda esperienza olimpica: “Da Tokyo ho saputo imparare tanto -ha ricordato Luca Curatoli-. Il mio stato di forma, prima dello stop forzato, mi faceva sentire imbattibile. Alle ultime Olimpiadi ci sono arrivato da numero 3 al mondo, poi la grande delusione nella prova individuale, quindi il riscatto nella prova a squadre. A Parigi difenderemo un prezioso argento, ma non siamo pronti ad accontentarci. Il percorso di qualifica, sia nell’individuale che col team, è stato molto tortuoso. Sono orgoglioso di aver superato momenti ostici in cui sono stato sfiduciato da molti, ho reagito grazie alla mia esuberanza. Andrò in Francia da campione italiano e vice campione europeo, sono orgoglioso del mio cammino. Ora non resta che partire e andare alla scoperta”.
Michele Gallo e Luca Curatoli sono due grandi campioni campani che a metà giugno a Basilea si sono giocati la finale del Campionato Europeo: un momento storico per la sciabola italiana. “Michele ed io abbiamo caratteri simili, ci prendiamo in giro, ma sappiamo essere seri quando è necessario -ha raccontato il napoletano delle Fiamme Oro-. E’ un atleta molto forte, in grado di poter vincere tutto. Con Gigi Samele abbiamo più esperienza e cerchiamo di guidare i novelli, ma sia ben chiaro, non siamo immuni da ansie. Semplicemente ci aiutiamo e trascorriamo molto tempo insieme”.
Questo però è anche il momento in cui le grandi emozioni prendono il sopravvento e “spesso penso che tutto è nato grazie ai miei due fratelli -ha detto con emozione Luca Curatoli e ha proseguito-: Leonardo, che è il mio maestro, e Raffaello che mi permetteva di guardare la sua medaglia di bronzo conquistata ai Giochi Olimpici di Atlanta 1996 e con la quale, per gioco, mi “premiava” poggiandomela al collo. Lì i miei sogni hanno assunto presto la forma dei cinque cerchi, ed ora eccomi qui. Voglio prendermi tutto quello che merito”.