A BUDAPEST IN SCENA IL GP IN MEMORIA DI KULCSÁR, IL RICORDO DI SANDRO CUOMO

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A BUDAPEST IN SCENA IL GP IN MEMORIA DI KULCSÁR, IL RICORDO DI SANDRO CUOMO

Con due magnifici podi la spada azzurra ha archiviato il Grand Prix Fie di Budapest: sulle pedane ungheresi hanno brillato d’oro e di bronzo le performance del pisano Gabriele Cimini e dello spadista partenopeo Valerio Cuomo.

Oltre che rappresentare un evento di caratura in ottica della corsa alla qualificazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, la tappa magiara del GP Fie è stata messa in scena anche nel ricordo del Maestro ungherese Győző Kulcsár che ha costituito un vero e proprio pilastro per la scherma moderna. Da capogiro il suo palmarès sia da atleta (4 ori e 2 bronzi olimpici) che da maestro.

Un rapporto unico e “figlio” di una passione profonda  ha sempre legato il maestro Kulcsár a Sandro Cuomo che, con emozione, tiene vivo il suo ricordo: “sono stato molto legato a lui. Il maestro Kulcsár è stato tecnico della nazionale italiana nel mio periodo più smagliante, ed è con lui che a Vercelli ho preparato l’Olimpiade di Atlanta 1996. Proprio grazie a lui quell’anno ho condotto una stagione straordinaria -racconta con voce nostalgica Sandro Cuomo-. Ho avuto l’occasione di ammirarlo tanto anche dal punto di vista umano: il maestro Kulcsár trattava tutti allo stesso modo: se per qualche ragione ero in ritardo, la mia lezione diventava l’ultima della giornata e dava priorità agli altri, giustamente. Ha dimostrato sempre un’integrità morale che ho apprezzato.

Dal punto di vista tecnico invece, ha sempre adottato una modalità di lavoro con cui io mi sono riuscito ad esprimere tanto e alla quale mi sono ispirato tanto, in un secondo momento, da maestro.

Credo che il suo punto forte fosse proprio quello di far lavorare in condizioni di stanchezza fisica e in quelle circostanze ti chiedeva la soluzione più pulita tecnicamente. Anche questo mi ha fatto diventare un bravo atleta.

 Mi ha dato tantissimo anche quando è ritornato in Ungheria: di sovente, da Ct, l’ho invitato a lavorare in ritiro con noi ed è sempre stato spunto di stimolo per tutti.

Nella mia cultura schermistica ho miscelato gli insegnamenti di due punti di riferimento che sono stati fondamentali per la mia vita in pedana: quelli del maestro Coiro e quelli di Győző Kulcsár”.

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