PLOVDIV- Splende d’oro la prestazione di Roberto Napoli sulle pedane bulgare di Plovdiv, palcoscenico dei Campionati Europei Master Individuali. Con il successo della lama partenopea, sulle note dell’inno di Mameli si è conclusa la kermesse continentale che ha portato alla delegazione azzurra 23 medaglie. Nella sciabola maschile over 50 lo sciabolatore del Club Scherma Napoli, Roberto Napoli, ha sorriso dal primo gradino del podio. Decisiva la vittoria nell’atto finale contro il casalingo Atanas Arnaudov, concretizzata con lo score di 10-8. In semifinale Roberto Napoli ha avuto la meglio, nel derby azzurro, su Camillo Matrigali, superato senza problemi con il punteggio di 10-4. Mentre la certezza del podio, per il napoletano, è arrivata con la vittoria sul connazionale Stefano Lanciotti, dirottato lontano dalla zona medaglie col punteggio di 10-8. L’ingresso in top 8 si è realizzato con il successo di Roberto Napoli, per 10-8, nell’assalto contro il belga Alain Thielemans.
Un oro dal valore inestimabile per lo sciabolatore partenopeo che è la concretizzazione di un sogno lontano e un impegno costante: “educhiamo i nostri giovani alla dual career ma in realtà la dedizione di un doppio impegno, tra lavoro e sport, è fondamentale anche per un adulto -ha detto il neocampione europeo di sciabola-, ingegnere e consigliere del CR campano della FIS”.
Volli fortissimamente volli è il principio che ha dato vita a dei momenti unici che hanno coronato il sogno di una vita: “Una medaglia che ho voluto e che è il frutto di innumerevoli sacrifici: sono partito dal quotidiano, tolto qualche chilo e mi sono posto un obiettivo. Ai miei compagni di sala l’ho detto ad aprile che avrei vinto gli Europei -ha esclamato Napoli, con voce grata-. La doppia carriera insegna che è fondamentale individuare una meta, che sia in pedana o in un impegno lavorativo”.
Parla di compagni di sala, nonostante oggi, una vera sala d’arme, il Club Scherma Napoli non la abbia: “Napoli sarà Capitale Europea dello sport e il Club Scherma Napoli non ha un posto dove svolgere le proprie attività, che contraddizione -ha raccontato Napoli, grande esempio per gli atleti in erba della sua società-! Aleggia un clima di incertezza, ma la sensazione è che non si stia facendo nulla per aiutarci a ritrovare le nostre pedane di via San Domenico. Non sappiamo se il Club Scherma Napoli esisterà il prossimo anno”.
Poi è il momento delle dediche e di tentare di dar voce ai pensieri che fanno rumore in quei minuti di silenzio in cui il palazzetto bulgaro sembra congelarsi mentre gli altoparlanti scandiscono le note dell’inno degli italiani: “Non riesco ancora a trovare il modo per descrivere questo fremito di emozioni. Questa medaglia è tutta per papà -la voce di Roberto si spezza e nel silenzio sembra riavvolgere il nastro di ricordi di una vita-. Da qualche mese è volato via, ma l’ho tenuto in tasca con me. Questa vittoria è tutta per lui, era con me. Speravo di potergliela dedicare prima, ma il destino non ha voluto così -ha chiosato Roberto Napoli, come se in quella medaglia ci fossero riflessi gli insegnamenti e il significato di un esempio che può dare un padre e che agli occhi di ogni figlio è per sempre irraggiungibile-.