BUDAPEST- Sara Kowalczyk splende d’argento sulle pedane ungheresi di Budapest. Nella seconda giornata dei Campionati Europei Under 23 la spadista campana portacolori del Gruppo sportivo dell’Esercito ha raggiunto il secondo gradino del podio al termine di una prova condotta con astuzia ed esperienza. Solo in finale l’azzurra si è vista superare dall’ucraina Emili Conrad con il risultato di 15-12.
La spadista della “Giannone Caserta”, archiviato in mattinata il girone eliminatorio con 5 vittorie ed 1 sconfitta, ha raggiunto senza troppi intoppi il tabellone delle prime 8 mettendo in riga Theodora Ion 15-4, Virginia Romeo 15-8 e Mihal Shukurov 15-11.
Molto più tortuosa si è rivelata la vittoria ai quarti di finale che ha regalato a Sara Kowalczyk la certezza del podio. Contro la francese Alice Conrad l’azzurra, seguita dal maestro Giacomo Falcini, ha recuperato stoccata dopo stoccata lo svantaggio che aveva subito inizialmente e ha concretizzato la rimonta battendo di misura la francese 15-14. Anche la semifinale contro la svizzera Favre ha visto la casertana snodare un incontro che sin dall’alba si era mostrato equilibrato e che è terminato 15-14. Ottenuto un posto nell’atto finale, la campana è stata superata dall’ucraina Conrad che ha dirottato Sara Kowalczyk sul secondo gradino del podio.
Un risultato tanto desiderato quanto inaspettato che la casertana ha accolto con commozione e che ha condiviso con tutti i compagni di delegazione che l’hanno supportata.
Peraltro la casertana è stata la migliore delle italiane: si è fermata negli ottavi di finale la corsa di Alessia Pizzini, Gaia Traditi ed Emilia Rossatti, quest’ultima protagonista un mese e mezzo fa nell’emozionante finale di Vercelli, dove venne scritta una splendida pagina di scherma e fair play. Le due spadiste si affrontarono nel match che metteva in palio il titolo italiano Under 23, assalto nel quale, con un gesto bellissimo e di autentica sportività, Emilia decise, a 17 secondi dalla fine, dopo un infortunio accusato da Gaia, di far scorrere il tempo lasciando alla romana “un successo che aveva meritato” (conduceva 12-9) prima di subire una distorsione che non le avrebbe consentito di “tirare alla pari” le ultime stoccate.