Nel giorno del ricordo di un (super)eroe che, con il suo carisma ha firmato un patto con l’eternità e che è entrato nelle case degli italiani al di là delle epoche, è difficile riuscire a esprimere qualcosa di puro ed originale -per questo mi sento di fare un passo indietro-.
Gigi Riva si è spento nella giornata di ieri lasciando un gran vuoto nel cuore di tutti gli appassionati di calcio e di sport che di certo non sono quelli che hanno fischiato il minuto di silenzio durante la finale di Supercoppa Italiana.
Nel giorno dell’addio di Rombo di Tuono, diversi sono stati i “pensieri” che molti schermidori campani hanno dedicato a Gigi Riva. Sara Kowalczyk, Michela Landi, Francesca Boscarelli, Dario Cavaliere e Giovanni Repetti, tutti atleti del gruppo sportivo dell’Esercito hanno voluta tributare una commemorazione alla storica bandiera della nazionale e dello storico scudetto vinto col Cagliari nel 1970. Infatti, Gigi Riva nel 1964 compì la leva obbligatoria: i primi mesi, quelli di addestramento, li fece a Siena, al Car, Centro Addestramento Reclute, poi il passaggio a Roma nel gruppo sportivo dell’Esercito. Lì la sua vita si intrecciò con un grande compagno di avventure: Dino Zoff, che gli avrebbe difeso le spalle, con i suoi guantoni, per molto tempo. Basti ricordare che insieme vinsero la Coppa Europa nel 1968.
Intanto Rombo di Tuono continuerà a vivere nella memoria di chi non smetterà di tramandarlo.
Laconico il pensiero di Marino Bartoletti: «Un Uomo -comunque sia declinata la parola uomo- con la maiuscola, e dove la maiuscola non sarà mai abbastanza grande».
Addio, immortale.
